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Sibari

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News dalla Gazzetta 9 - 11 MAGGIO PDF Stampa E-mail
Scritto da Vari   
sabato, 12 maggio 2012 09:26
ImageIl solito mazzetto di notizie scelte dalla Gazzetta per voi: CASSANO, Violento rogo devasta un capannone È mistero sull'origine delle fiamme - Scontro tra Lione e Papasso sul premio di maggioranza.  - TREBISACCE, «Situazione finanziaria drammatica» - Vola il "Song Festival" con le star della musica - TERRANOVA DA S. La comunità in festa abbraccia monsignor Milito - SPEZZANO A., Due escavatori bruciati in piena notte - CATANZARO, Abramo proclamato sindaco, esposto di Scalzo PER BROGLI - Altri tre gesti disperati: a Pompei, Prato e nel Catanese, Altri tre suicidi legati alla crisi. - CATANZARO, Equitalia Spa non perdona i contribuenti morosi e pignora le somme giacenti nei conti correnti bancari anche a titolo di pensione - ROMA, India, la testimonianza dei 4 marò rientrati in Italia «È stata dura, ora vogliamo riabbracciare i nostri cari» - CASSANO, Scarpinata di quattordici chilometri fino alla Madonna della Catena - «Le liste del centrodestra hanno superato il 50%» - ROSSANO, Uno stadio intero per celebrare l'ordinazione di monsignor Milito -  I Lumenartis vincono il Premio "Castelfiaba" - VACCARIZZO - Premiati i migliori vini d'Arberia fatti in casa - CASSANO, Il duello tra Lione e Papasso si gioca anche in punta di diritto - TREBISACCE, Mundo si è insediato a Palazzo municipale Sposato, lo sfidante, potrebbe lasciare i banchi dell'opposizione già alla prima seduta del civico consesso - CASTROVILLARI, Laghi prova l'impresa di riprendere Lo Polito  - BUONA LETTURA

 Violento rogo devasta un capannone È mistero sull'origine delle fiamme
cassano
.  Incendio distrugge capannone agricolo a Sibari. Danni ingenti. Si propende per l'origine dolosa. Poche battute bastano a restituire il senso di quanto accaduto, nella notte tra mercoledì e ieri, nelle campagne di contrada Volta del Forno. Con un'azienda agricola ridotta in ginocchio da un rogo che ha mandato in cenere attrezzature, macchinari e materiale vario usato per il lavoro nei campi. Le fiamme hanno divorato un capannone agricolo di superficie pari a 240 metri quadrati, di proprietà di un imprenditore agricolo castrovillarese. Secondo la ricostruzione dei fatti messa insieme dagli investigatori, tutto avrebbe avuto inizio attorno alle 22.30 di mercoledì. Una telefonata avvisa i carabinieri della Tenenza di Cassano del fumo e del fuoco che avvolgono la struttura di contrada Volta del Forno. E quando le prime pattuglie giungono in zona, s'imbattono in un inferno di lamiere: le fiamme, infatti, sono già padrone del capannone ed arginarle è impossibile. Il compito riesce solo ai vigili del fuoco, che arrivano in forze da Cosenza, Rende e Castrovillari. Ma della struttura, alla fine, rimane poco. Di quanto custodito al suo interno praticamente nulla. Distrutto pure l'impianto fotovoltaico installato sul tetto. Con i danni che, stando alle prime stime, sarebbero pari a centinaia di migliaia di euro, non coperti (a quanto trapelato) da polizza assicurativa. I primi accertamenti, pur senza nulla escludere, sembrerebbero spingere verso la pista del rogo doloso anche se, al momento, mancano indizi certi. Analogamente, riesce difficile individuare l'eventuale movente: l'ipotesi dell'attentato a scopo estorsivo non sarebbe suffragata da elementi robusti. Ad inficiarla, in particolare, due circostanze: i gravi danni arrecati all'azienda (mentre di solito gli uomini del racket si limitano a lanciare avvertimenti plateali ma poco dannosi) e l'assenza di precedenti richieste estorsive. Questo, almeno, quel che sarebbe emerso nella prima fase delle indagini, coordinate dalla Procura di Castrovillari. Nelle prossime ore, dal lavoro dei vigili del fuoco, le prime certezze ufficiali.(g.iac.)  - 11 MAGGIO




Scontro tra Lione e Papasso sul premio di maggioranza.  Molto ambito il "pacchetto" di suffragi dei non eletti
Gianpaolo Iacobini
Cassano

Elezioni: avanti tutta verso il ballottaggio. Dopo il voto, le forze politiche sono già proiettate oltre. Il 20 e 21 di maggio i cassanesi torneranno infatti alle urne per eleggere il nuovo sindaco: Mimmo Lione (centrodestra), che al primo turno ha ottenuto 4.804 voti ed il 43,80%, o Gianni Papasso, (centrosinistra), uscito dalle urne con 4.307 voti ed il 39,26 per cento. In queste ore, gli schieramenti sono impegnati a costruire alleanze: sebbene da una parte e dall'altra si tenda ad escludere, almeno per il momento, eventuali apparentamenti, inevitabilmente si guarda all'ampio bacino elettorale nel quale sono confluiti i voti andati agli altri pretendenti sindaci: Rosella Garofalo (4,70%), Giuseppe Cimino (5,57%) e Luca Iacobini (6,65%). Ma a tenere banco è anche il caso delle modalità di ripartizione dei seggi del consiglio. «Nessuna maggioranza è già costituita», afferma dal centrosinistra Gianni Papasso. «Lo certifica anche il segretario comunale Giovanna Acquaviva, che in risposta ad una nostra istanza afferma che l'attribuzione dei seggi è effettuata dopo la proclamazione dell'elezione del sindaco, che non compete all'ufficio raccolta dati procedere all'attribuzione e che si procederà ai necessari accertamenti per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità disciplinari». Prosegue Papasso: «I dati diffusi dall'ufficio elettorale e dallo staff di Lione risultano infondati. Avendo già capito che perderà al ballottaggio, Lione sta cercando di imbrogliare i cassanesi mettendo in giro voci su un consiglio già formato nei componenti di maggioranza e tutto a loro vantaggio. Ciò non è vero. Ignora che una recente sentenza del Consiglio di Stato afferma che la maggioranza viene determinata in esito ai risultati del ballottaggio». Diversa l'opinione del centrodestra: «Come se fossimo tornati indietro negli anni – ribatte Lione – il centrosinistra ha riaperto la stagione delle purghe. E scorgendo dietro ogni angolo nemici inesistenti, crede di poter intimidire chi si sforza di fare onestamente e bene il suo lavoro». Aggiunge Lione: «Anche le pietre sanno che l'attribuzione dei seggi avverrà dopo la proclamazione del sindaco. Quel che il centrosinistra finge di non sapere è che la ripartizione, come prescrive la legge, avverrà sulla base dei voti riportati dalle liste al primo turno: avendo le liste di centrodestra superato di più di due punti il 50% dei voti espressi per i sindaci, alle stesse sarà assegnata in ogni caso la maggioranza dei consiglieri». Quindi, in coda, «la solidarietà ai componenti dell'ufficio comunale elaborazione dati, la cui integrità e professionalità è fuori di dubbio».  - 11 MAGGIO




«Situazione finanziaria drammatica»
Rocco Gentile
TREBISACCE

«Consentitemi innanzitutto di ringraziare coloro che ci hanno sostenuto in questa lunga e dura campagna elettorale. Sarò un sindaco imparziale e di tutti i cittadini. Sono già al lavoro. In giornata incontro le ditte che gestiscono la raccolta dei rifiuti e quella dell'impianto di depurazione. Ho già dato disposizioni per avviare la pulizia delle strade e taglio dell'erba. Sto lavorando alla convocazione del consiglio per la nomina della giunta. La situazione finanziaria è drammatica. Vi porterò a conoscenza dei dettagli appena avrò l'ammontare dei debiti. Cerchiamo di essere tutti cittadini di Trebisacce e non di una parte sola. Le elezioni sono ormai alle spalle. Lavoriamo tutti insieme. Grazie».
Il neo sindaco di Trebisacce, a poche ore dall'insediamento in Municipio, scrive all'intera cittadinanza, nessuno escluso, chiedendo collaborazione. Anche perchè, ha voluto sottolineare il primo cittadino, «sia chiara da subito una cosa: sarò il sindaco di tutti, mi comporterò allo stesso modo con ognuno, però voglio la collaborazione dei trebisaccesi per rilanciare il Comune».
E intanto il legale del Psi sembra non aver trovato buone notizie in questi suoi primi tre giorni da sindaco. La situazione debitoria e finanziaria del Palazzo di città di piazza della Repubblica sembra preoccupare parecchio l'avvocato che ricopre anche l'incarico di consigliere provinciale, che però non vuole affatto sentir parlare di dissesto finanziario, una parola che lui tiene lontana, lontanissima.
«Dobbiamo lavorare insieme con tutti gli sforzi possibili ed immaginabili per migliorare le cose, per far ritornare Trebisacce nel ruolo che le compete, e cioè la cittadina principale dell'Alto Jonio. Non voglio e non posso deludere le aspettative della gente che ha riposto in me la propria fiducia per rivedere un paese migliore, vivibile, accogliente, ospitale, bello e pulito».
E proprio sulla pulizia inizierà il lavoro di Mundo, che nei prossimi giorni convocherà anche il consiglio comunale d'insediamento,
nominando il nuovo esecutivo, giurando fedeltà alla legge, e facendo conoscere gli indirizzi programmatici.  - 11 MAGGIO




Vola il "Song Festival" con le star della musica
TREBISACCE.
Successo per il "Trebisacce Song Festival" organizzato e prodotto dalla Dino Vitola Corporation, che si è svolto in città, perla dell'Alto Ionio cosentino, bellissima sede e scenario ideale per questa nuova manifestazione che si prefigge lo scopo di raccogliere le voci più talentuose d'Italia. Eleonora Daniele, noto volto televisivo di RaiUno, ha condotto la magnifica serata. Prossimamente ci sarà, sempre a Trebisacce, una conferenza stampa della manifestazione, dove il cercatore di talenti – come ama definirsi – Dino Vitola, trebisaccese doc, illustrerà i dettagli del progetto, con la partecipazione del direttore artistico del festival il maestro Fabrizio Pausini, noto musicista, nonché padre della grande Laura Pausini; l'avvocato Luca Roberto Sevardi, esperto del diritto d'autore e grande conoscitore di musica, e la straordinaria partecipazione del maestro Luca Jurman. Tanti, tantissimi nomi del mondo della musica, dello spettacolo, della televisione, del giornalismo, arriveranno a Trebisacce per seguire le fasi successive del Song Festival. Occasione unica questa per il territorio per far conoscere i futuri big della musica, dello spettacolo e della tv. Dino Vitola, negli anni, ha prodotto e lanciato grandi star della musica, che rispondono ai nomi di Vasco Rossi, Zucchero, Claudio Cecchetto, Jovanotti, Laura Pausini.(r.gent.)  - 11 MAGGIO




La comunità in festa abbraccia monsignor Milito
Raffaele Caracciolo
Terranova da Sibari

La comunità terranovese, dopo avere partecipato alla solenne ordinazione sacerdotale di un suo giovane figlio, il 28enne Luigi Loricchio, già esponente della Gi.Fra, si appresta a partecipare alla celebrazione dell'ordinazione episcopale di don Franco Milito, nominato vescovo di Oppido-Mamertina-Palmi. Il neo vescovo, il 14 gennaio scorso, è stato relatore, su invito della locale associazione culturale "Il Dialogo", di un interessante dibattito sull'educazione del cristiano alla politica. L'amministrazione comunale, alla vigilia dell'ordinazione solenne, presieduta dall'arcivescovo Santo Marcianò, che avverrà nello stadio comunale di Rossano domenica prossima alle ore 17.30, ha inviato una lettera a monsignor Milito per esprimere la sua gioia. Nella missiva il sindaco Eugenio Veltri scrive: «Abbiamo apprezzato in più occasioni la sua grande cultura e la profonda conoscenza della "Parola" intesa come messaggio vivificante per la comunità ecclesiale, partecipando in maniera attiva ai vari incontri e convegni, anche nella nostra piccola comunità, nella quale abbiamo avuto l'onore di ospitarla. La sua ordinazione episcopale segnerà un nuovo e più impegnativo cammino nel campo della diffusione e della promozione dell'universale messaggio evangelico che, siamo certi, riuscirà a portare avanti anche nella nuova diocesi cui è stato assegnato». Il primo cittadino conclude esprimendo a nome personale e dell'amministrazione comunale gli auguri più sinceri per la nomina che rappresenta il giusto riconoscimento all'impegno pastorale ed umano dato in tanti anni alla comunità ecclesiale privilegiando l'attenzione verso gli umili e i più bisognosi della società.  - 11 MAGGIO



Due escavatori bruciati in piena notte
Spezzano albanese.
   Nella notte tra mercoledì e giovedì due mezzi meccanici, parcheggiati nel piazzale di un noto ristorante situato allo scalo di Spezzano Albanese, sono stati dati alle fiamme da ignoti.
Tutto è accaduto poco dopo la mezzanotte, con modalità che, stando anche alle prime ipotesi avanzate anche dalle forze dell'ordine, richiamano all'origine dolosa e intimidatoria.
Non è ancora chiaro quali siano le motivazioni che abbiano portato all'episodio, ma sulla vicenda stanno già indagando i carabinieri della Compagnia di San Marco, che sono intervenuti sul posto con i militari della stazione di Spezzano Albanese non appena è stato dato l'allarme.
Sul luogo dell'incendio sono anche arrivati i vigili del fuoco, che hanno interagito con persone residenti nelle vicinanze già all'opera per spegnere le fiamme e, per quanto possibile, limitare i danni.
Ovviamente sull'episodio è stata sporta denuncia e, già dalla nottata, gli uomini del capitano Taurasi si sono messi all'opera per cercare tracce utili a ricostruire la vicenda e, soprattutto, a capire chi possa aver avuto interesse a dare alle fiamme i due escavatori.
Nei pressi della struttura dove gli stessi erano parcheggiati ci sono dei lavori in corso, per cui i due mezzi erano probabilmente posteggiati nell'area in questione proprio perché da utilizzare nelle operazioni in corso in quel tratto di strada.
Ad ogni modo, quest'ultimo e inquietante episodio avvenuto allo scalo fa il paio, anche se di natura probabilmente diversa, con l'allarmante incremento di reati che sta interessando la cittadina arbëreshe.
È di pochi giorni fa, infatti, la notizia del furto subìto da un'anziana residente in pieno centro, sorpresa dai ladri durante la notte, imbavagliata e "invitata" a restare in silenzio mentre le veniva svaligiata l'abitazione.(jo.fu.)  - 11 MAGGIO




Abramo proclamato sindaco, esposto di Scalzo
Paolo Cannizzaro
catanzaro

Sergio Abramo, candidato sindaco del centrodestra, è da ieri sera il nuovo sindaco di Catanzaro. A conclusione della verifica dei risultati dello spoglio nelle 90 sezioni, e in particolare delle tre sezioni nelle quali vi sono state particolari contestazioni, l'Ufficio elettorale centrale presieduto dal giudice Domenico Commodaro ha proclamato Abramo quale vincitore della competizione attribuendogli il 50,2% dei voti validi.
Dunque, dei 57.344 voti espressi dai catanzaresi nella consultazione di domenica e lunedì scorsi, 28.803 sono andati a Sergio Abramo. Al suo principale "competitor", Salvatore Scalzo (centrosinistra) sono stati attribuiti 24.329 voti. Pertanto Abramo ha superato quota 50% dei consensi più uno (28.673) di 130 voti. Il verbale definitivo sui voti validi espressi per il candidato sindaco è stato trasmesso nella stessa serata di ieri a Palazzo De Nobili, sede del Municipio. Il segretario generale del Comune, pertanto, già questa mattina dovrebbe convocare il sindaco neoeletto per comunicargli l'esito delle elezioni amministrative. Oggi stesso, pertanto, Abramo potrebbe insediarsi nel suo studio a Palazzo De Nobili.
Ma la verifica dei voti e la conseguente proclamazione del risultato finale potrebbe non chiudere definitivamente la partita elettorale che, dalle ore 15 di lunedì, sta riservando molte sorprese e moltissime polemiche, Ieri infatti il candidato sindaco del centrosinistra Salvatore Scalzo ha presentato in Prefettura un esposto per chiedere al ministro dell'Interno la sospensione delle procedure di proclamazione del sindaco eletto. L'esposto, sottoscritto dai rappresentanti di tutte le liste di opposizione, si sostiene che nella competizione elettorale del 6 e 7 maggio «si sono verificate molteplici irregolarità». Ne sono evidenziate diverse: nella sezione 85 «risultano 3 schede votate e non vidimate, 2 schede votate in più rispetto agli elettori registrati e la presenza di schede stranamente deteriorate». Sempre secondo quando riferito nell'esposto «irregolarità di medesima portata e natura sono state consumate diffusamente in moltissime sezioni»; e viene segnalato, a titolo meramente esemplificativo, quanto riscontrato nella sezione 56: risultano iscritti 939 elettori, i votanti sono stati 729 compresi 1 rappresentante di lista e 3 componenti di seggio, ma alla fine risultano attribuiti ai sindaci 715 voti, 4 schede contestate e verbalizzate, 9 schede nulle e 3 bianche. Il totale è 731, cioé 2 voti in più rispetto a quanto formalmente risulti. «La rappresentante di lista – si sostiene nell'esposto – voleva verbalizzare che il numero dei votanti non corrispondeva con il numero di schede che risultava dalla somma delle schede conteggiate. Non è stato né consentito al rappresentante di verbalizzare, né è stata presa in considerazione la proposta del rappresentante di ricontare il numero di schede spogliate per verificare che fosse uguale al numero dei votanti». E ancora: «moltissimi rappresentanti di lista e scrutatori dichiarano che gli uffici elettorali delle sezioni hanno assegnato voti riportati in schede radicalmente nulle e al contempo hanno qualificato come nulle schede perfettamente valide».  - 11 MAGGIO




Altri tre gesti disperati: a Pompei, Prato e nel Catanese, Altri tre suicidi legati alla crisi.
Prato
– Un disoccupato di 55 anni che viveva essenzialmente della pensione del padre, morto due anni fa, si è suicidato impiccandosi ad un albero a Vaiano (Prato). Dopo il licenziamento dalla ditta presso la quale lavorava, non riusciva più a far fronte alle spese quotidiane e al pagamento dell'affitto.
Il cinquantacinquenne – che non ha né moglie né figli – si è tolto la vita attorno alle 2.30: è salito su un tronco tagliato che ha utilizzato come sgabello e si è lasciato cadere. Disoccupato da mesi, soffriva di crisi depressiva per i problemi di natura economica. Da quando il padre era morto, non viveva più nella casa di proprietà del genitore, si era trasferito in un alloggio in affitto ed aveva difficoltà a pagare il canone. Oltre al tetto, fino a due anni fa il padre gli garantiva anche un cospicuo aiuto economico che derivava dall'assegno mensile della pensione. In poco tempo, l'uomo è rimasto senza la pensione e la casa del padre e senza il lavoro .
Pompei – È entrato per qualche attimo nel Santuario di Pompei (Napoli). Si è inginocchiato per pregare. Poi Arcangelo Arpino, 63 anni, è uscito, ha percorso circa cento metri, ha impugnato la sua pistola e si è sparato un colpo alla testa. Con sé, chiuse in una cartella portadocumenti, tre lettere. In una chiedeva scusa alla Madonna per il suo gesto e chiedeva anche questo: «Aiuta la mia famiglia». Nelle altre parlava dei suoi problemi economici, pesanti. E accusava Equitalia, per le cartelle esattoriali che avevano contribuito a determinare la rovina della sua vita.
Di problemi economici, Arpino, ne aveva tanti e da parecchio tempo. Due anni fa aveva chiuso la sua impresa di costruzione di Vico Equense (Napoli) dove viveva: troppi i lavori che non gli erano stati pagati e, così, la fine di tutto.
Paternò (Catania) – Un bracciante agricolo di 32 anni da mesi senza lavoro si è suicidato ieri impiccandosi nella sua abitazione a Paternò, nel Catanese. A fare la tragica scoperta è stato un cognato. La vittima lascia la moglie e una bambina di 8 anni. Lavorava saltuariamente, ma da due mesi non trovava alcuna occupazione e questo lo avrebbe depresso. Sul posto per i rilievi i carabinieri della compagnia di Paternò. La salma, su disposizione della Procura di Catania, è stata già restituita alla famiglia.  - 11 MAGGIO





Equitalia, a Catanzaro pignorate pensioni e paghe
Clemente Angotti
CATANZARO

Equitalia Spa non perdona i contribuenti morosi e pignora le somme giacenti nei conti correnti bancari anche a titolo di pensione o di stipendio: è successo a Catanzaro nei confronti di alcuni ignari cittadini ritrovatisi improvvisamente con i loro depositi congelati. A denunciarlo è l'associazione dei consumatori Codici che ha aperto uno sportello per tutelare i diritti delle persone che si sono viste recapitare i provvedimenti.
In un momento di grave e drammatica crisi economica, che coinvolge quotidianamente molte famiglie italiane e tanti imprenditori, l'associazione catanzarese punta il dito su quella che definisce «una grave anomalia consistita in azioni esecutive promosse da Equitalia spa».
Cosa è accaduto? La società di riscossione ha notificato a molti contribuenti morosi, che spesso riescono a vivere solo grazie allo stipendio o alla pensione percepita, atti di pignoramento dei crediti verso terzi (ai sensi dell'art. 72 bis del D.P.R .n 602/73) mediante procedura di espropriazione delle somme depositate in banca. In particolare, Equitalia eseguendo il pignoramento indistintamente di tutte le somme, ha anche vincolato quelle canalizzate nei conti correnti ed accreditate a titolo di pensioni e assegni sociali erogati dall'Inps.
«Equitalia, informata dagli interessati che sui loro conti correnti confluivano soltanto le pensioni, a seguito della legge che ne ha reso l'obbligatorietà – spiegano dall'associazione Codici – ha disatteso le richieste degli interessati i quali, tra l'altro, hanno evidenziato l'assoluta impignorabilità delle stesse. I pensionati, inutilmente, hanno anche comunicato alla società che le pensioni erogate erano l'unico mezzo di sostentamento per i propri nuclei familiari. La particolarità della vicenda sta nel fatto che nè l'Agente della riscossione nè le banche hanno inteso disporre lo svincolo delle somme canalizzate a titolo di pensione (spesso sociale) malgrado la disperata e reiterata richiesta degli interessati i quali, proprio a causa di tale indisponibilità, non sono neanche nelle condizioni di potere fare fronte alle spese legali per adire l'autorità giudiziaria non ricorrendo le condizioni per l'assistenza con il gratuito patrocinio a causa del reddito da pensione percepito l'anno precedente».
L'associazione, che ha messo a disposizione le proprie strutture, è pronta a dare battaglia e parla di «dubbia costituzionalità delle norme utilizzate».
In serata Equitalia Sud, attraverso una nota diffusa dall'Ufficio relazioni esterne, ha affermato che «tutta l'attività di agente della riscossione è svolta nel pieno rispetto nelle norme approvate dal Parlamento».  - 11 MAGGIO




India, la testimonianza dei 4 marò rientrati in Italia «È stata dura, ora vogliamo riabbracciare i nostri cari»
ROMA
«Non abbiamo visto». I quattro marò rientrati martedì sera in Italia dopo 86 giorni a bordo della Enrica Lexie – in un certo senso pure loro "prigionieri", ma più fortunati rispetto a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone tuttora incarcerati in India – ai magistrati romani che li hanno interrogati a lungo hanno detto di non essere stati testimoni diretti della sparatoria che, secondo le autorità indiane, si concluse con l'uccisione di due inermi pescatori scambiati per pirati.
Tuttavia, altri particolari di quello che successe quel maledetto 15 febbraio devono averli raccontati, se è vero che la loro audizione, in una caserma dei carabinieri, si è protratta per buona parte della notte e poi è stata secretata.
Renato Voglino, Massimo Andronico, Antonio Fontana e Alessandro Conte, tutti pugliesi, in forza al Reggimento San Marco, sono stati sentiti come persone informate dei fatti (Latorre e Girone, invece, sono formalmente indagati per omicidio volontario). Davanti ai pm della procura di Roma, Francesco Scavo e Elisabetta Ceniccola, e a quelli della magistratura militare, hanno ricostruito l'intera loro missione a bordo della Lexie, come componenti del Nucleo di protezione antipirateria voluto dall'armatore, soffermandosi sulle regole d'ingaggio e su ciò che è avvenuto il 15 febbraio, dal momento in cui è scattato l'allarme per l'avvicinamento di un'imbarcazione con persone ritenute armate a bordo. Visibilmente provati dalla permanenza a bordo della petroliera, dal lungo viaggio aereo dallo Sri Lanka e dagli interrogatori, in mattinata i quattro marò sono stati ricevuti dal ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, dal capo di Stato maggiore della Difesa Biagio Abrate e da quello della Marina, Luigi Binelli Mantelli. Un colloquio a porte chiuse nel quale ovviamente non si è parlato degli aspetti giudiziari della vicenda, ma di quelli umani.
«Come passavamo il tempo? Facendo molta attività fisica, guardando film, leggendo libri...», hanno detto. Poi, in una breve apparizione davanti ai giornalisti (senza domande), il sergente Voglino si è limitato a ringraziare «tutti quanti, tutti gli italiani, il governo, tutti quelli che ci sono stati vicini. Ma ora – ha tagliato corto – scusateci, vogliamo solo tornare a casa e riabbracciare i nostri cari».(b.z.)  - 11 MAGGIO



Scarpinata di quattordici chilometri fino alla Madonna della Catena
Gianpaolo Iacobini
Cassano

A piedi da un santuario all'altro, guidati dal chiarore delle stelle e dalla voce della Madonna.
Tra sabato e domenica la diocesi di Cassano, guidata dal vescovo monsignor Nunzio Galatino, per il quarto anno consecutivo si ritroverà in pellegrinaggio, riunita in preghiera nel cammino da Castrovillari a Cassano, dal santuario della Madonna del Castello a quello della Madonna della Catena, seguendo un percorso della lunghezza di quasi 14 chilometri.
L'iniziativa ha il dichiarato scopo di interiorizzare l'insegnamento della Madre di Cristo, riflesso nella figura della madre di ogni uomo. Spiega monsignor Galantino: «Da sempre i popoli vengono educati sulle ginocchia delle madri: se la loro figura si offusca, il mondo precipita nell'inciviltà. Oggi più che mai, allora, è importante ricostruire il volto di Maria ed offrirlo quale costante e luminoso punto di riferimento alle giovani generazioni, perché tutti si possa divenire finalmente fratelli e sorelle, protesi verso il prossimo e responsabili gli uni degli altri».
Il programma prevede il ritrovo dei pellegrini, alle 19 di sabato, nello spiazzo antistante il santuario castrovillarese. Lungo il tragitto, previsti momenti di preghiera e soste di ristoro. Il corteo si snoderà a piedi lungo la strada interpoderale che, costeggiando i depuratori del comune di Castrovillari, raggiunge il bivio di contrada Pietrapiana, da dove il corteo imboccherà la provinciale Castrovillari-Cassano, per abbandonarla poi all'altezza delle Cantine Sociali, deviando sulla strada provinciale 168. Quindi, all'altezza del crocevia per villa "Sant'Antonio", si immetterà sulla strada comunale che, in territorio di Frascineto, conduce fino alla provinciale Cassano-Civita, e da qui si dirigerà alla volta del santuario della Madonna della Catena, con arrivo previsto nella notte di domenica, verso l'una.
La giornata di domenica proseguirà con i festeggiamenti in onore della Madonna della Catena, con la celebrazione della santa messa, officiata da monsignor Galantino, in programma alle 11.  - 10 MAGGIO





«Le liste del centrodestra hanno superato il 50%»
CASSANO
In merito alla nuova ipotetica composizione del Consiglio comunale di Cassano, proposta dal nostro giornale, dall'avvocato Roberto Falvo riceviamo e pubblichiamo la seguente precisazione: «L'art. 73 del Decreto Legislativo 267 del 2000, che regola l'elezione del consiglio comunale nei comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti, dispone che "L'attribuzione dei seggi alle liste è effettuata successivamente alla proclamazione dell'elezione del sindaco al termine del primo o del secondo turno" e che "qualora un candidato alla carica di sindaco sia proclamato eletto al secondo turno, alla lista o al gruppo di liste ad esso collegate che non abbia già conseguito, ai sensi del comma 8, almeno il 60 per cento dei seggi del consiglio, viene assegnato il 60 per cento dei seggi, sempreché nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate al primo turno abbia già superato nel turno medesimo il 50 per cento dei voti validi". Il nome del nuovo sindaco si conoscerà solo fra due settimane, quando si voterà per il ballottaggio. Ma, dopo i risultati del primo turno, secondo il parere che posso formulare dopo uno studio della legislazione applicabile e delle sentenze relative a casi concreti decisi dalle corti di merito e di legittimità, il Consiglio comunale di Cassano, ha già praticamente un volto. Nessuno dei candidati alla carica di primo cittadino è riuscito a ottenere più del 50 per cento delle preferenze, quindi nessuno è stato eletto direttamente. Solo uno dei cinque candidati ha superato il 43 per cento dei voti validi. Ma per le liste il discorso è stato diverso. Quelle che sostenevano la corsa di Lione ce l'hanno fatta, hanno superato abbondantemente la quota del 50 per cento, comunque si voglia calcolare la percentuale. Quanto basta per impedire l'attribuzione del premio di maggioranza secondo il disposto dell'art. 73 del decreto legislativo 267 del 2000. In caso di vittoria al secondo turno del centrosinistra prenderebbe forma la situazione definita nel gergo elettorale - mutuato dalla traduzione letterale dell'espressione americana - dell'"anatra zoppa": un primo cittadino in un Consiglio comunale controllato da forze politiche a lui avverse. Se qualcuno vuole esercitarsi ad applicare il Metodo D'Hondt per sapere quanti seggi spettano ad ogni coalizione fornisco le cifre elettorali: 5.743 centrodestra, 3.990 centrosinistra!»  - 10 MAGGIO
avvocato Roberto Falvo




Uno stadio intero per celebrare l'ordinazione di monsignor Milito
Anna Russo
rossano

L'arcidiocesi di Rossano-Cariati si sta preparando all'importante appuntamento di domenica prossima, giorno in cui si celebrerà l'ordinazione di monsignor Francesco Milito a vescovo della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Predisposto in tal senso un triduo di preghiera in attesta dell'evento. Questo pomeriggio, alle ore 19, ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Domenico Graziani, vescovo della diocesi di Crotone-Santa Severina, nella parrocchia di San Nilo. Domani, sempre alle ore 19, nella chiesa di San Bernardino, celebrazione eucaristica di don Antonio De Simone, vicario generale della diocesi Rossano-Cariati. Infine, doppio appuntamento per sabato. Alle ore 18.30, nella parrocchia di San Giuseppe, messa officiata da don Pino Straface, direttore del centro diocesano per le vocazioni della diocesi di Rossano-Cariati, mentre alle 20.30 si terrà, nella Cattedrale della Achiropita, la veglia di preghiera celebrata da monsignor Antonio Lucibello, nunzio apostolico in Turchia. La cerimonia di ordinazione si terrà domenica, alle 17.30, nello stadio "Stefano Rizzo", su viale Sant'Angelo. La location definitiva è stata scelta in base alle presenze che si attendono, oltre cinquemila, che ha reso necessario spostare la cerimonia dal luogo inizialmente prescelto, la Cattedrale, prima in piazza Steri, nel centro storico e poi allo stadio comunale. Da annotare che il nuovo vescovo ha già indicato le figure dello stemma, come anche il motto che richiama i valori ai quali il vescovo intende ispirare il suo ministero: Caritas-Veritas-Unitas. Nello stemma, l'olio della Caritas e quello della Veritas, profluenti da due lampade, si incontrano in un beccuccio unico, alimentando la fiamma unica, quella dell'Unitas. Le lampade sormontano le onde del mare, sia dello Jonio, da cui proviene il vescovo, che quello Tirreno verso cui il suo ministero lo sta conducendo. Tutto è tenuto dall'alto in basso, come un'asta pastorale, dalla croce trifogliata con le cinque gemme simboleggianti le cinque piaghe di Cristo.  - 10 MAGGIO





I Lumenartis vincono il Premio "Castelfiaba"
ROSSANO
Una ninna che accomuna due mamme, due culture, due storie. Con questo lavoro il gruppo dei "Lumenartis ensemble" hanno conquistato il primo posto assoluto del concorso, a carattere nazionale, "Castelfiaba – Le ninnananne" Edizione 2012. La manifestazione è organizzata da anni, con successo, dall'assessorato alla cultura del Comune di Santa Severina in provincia di Crotone. Il premio, dedicato al mondo dei bambini, premia opere di arte intesa in tutte le sue declinazioni, dal teatro alla musica, dalle arti grafiche a quelle visive. Titolo della ninna nanna è "La luna e la culla". Autore e compositore del brano è Pasquale Costantino Levote, gli arrangiamenti sono di Maria Gabriella Cerchiara, la voce solista quella di Vittoria Baldino, mentre le voci bianche sono del Coro Green Notes di Cassano, diretto da Maria Rosaria Cosenza, registrazione a cura di Gabriele Srl. A loro andrà il premio " 'A naca d'oro", (naca nel dialetto crotonese significa appunto culla) una creazione del maestro orafo Michele Affidato pensata proprio per il concorso. La cerimonia di premiazione si terrà sabato prossimo 12 maggio alle ore 17 nel Salone delle Scuderie del Castello Carafa di Santa Severina.(a.r.)  - 10 MAGGIO




Premiati i migliori vini d'Arberia fatti in casa
Pasquale De Marco
VACCARIZZO ALBANESE

Più di cento i partecipanti del concorso "I vini arbëreshë", organizzato dall'amministrazione comunale di Vaccarizzo Albanese e riservato ai produttori privati. La commissione valutatrice era formata da un gruppo di esperti indicati dall'Ais (Associazione italiana sommeliers) di Cosenza e presieduta da Gennaro Convertini. Al primo posto, per i rossi, si è classificata Francesca Prezzo di San Demetrio Corone. Al secondo posto si è piazzato Giorgio Vita e al terzo Pietro Godino, entrambi di Vaccarizzo. Per i bianchi: primo Pino Zeppa di San Martino di Finita. Secondo e terzo posto, con due distinti vini, per Luigi Vangeri di San Giorgio Albanese. E, per la sezione dei passiti, la vittoria ed il terzo posto sono andati a Pietro Godino di Vaccarizzo. Terzo classificato Francesco Cofone di San Cosmo Albanese. Erano presenti: Michele Trematerra (assessore regionale all'Agricoltura), Gennaro Nicoletti (presidente Comunità montana "Destra Crati"), i sindaci di Vaccarizzo (Aldo Marino), San Giorgio (Mario Scura), San Cosmo (Cosmo Azzinnari), San Demetrio (Cesare Marini); i presidenti delle sedi Rai calabrese (Demetrio Crucitti) e lucana (Fausto Taverniti). Al termine della premiazione, musica live con i "Priapei".  - 10 MAGGIO



Il duello tra Lione e Papasso si gioca anche in punta di diritto
Gianpaolo Iacobini
cassano ionio

Sarà ballottaggio, ma all'ordine del giorno restano le modalità di attribuzione dei seggi del consiglio. I dati, ufficiali, arrivano dal ministero degli interni. E certificano che la città sarà chiamata al secondo turno per scegliere tra Mimmo Lione (centrodestra), attestato al 43,8%, e Gianni Papasso (centrosinistra), col 39,26%. Definitivi anche i dati di liste e coalizioni, col centrodestra che arriva al 52,34% ed il centrosinistra che mette insieme il 36,37%. Numeri che fanno scoppiare la polemica: mentre Lione e i suoi cantano vittoria per un dato che sembrerebbe già attribuire loro la maggioranza in consiglio, Papasso ed il centrosinistra confutano tale tesi. «L'esito del voto – attacca Papasso – testimonia la sfiducia nei confronti di Lione, che ha incassato dieci punti in meno rispetto alle sue liste. Siamo invece gratificati dai risultati che premiano il nostro raggruppamento, fondato su un progetto politico chiaro e sull'ascolto della gente e non, come per il centrodestra, su clientele e mistificazioni, ultima delle quali quella sull'attribuzione dei seggi. Ad oggi in consiglio non vi è già alcuna maggioranza di centrodestra costituita. Forse si ignora una recente sentenza del Consiglio di Stato con cui si stabilisce che è solo in relazione ai risultati conseguiti al ballottaggio che deve essere effettuata la ripartizione dei seggi. In Calabria, poi, vi sono stati altri precedenti simili: a Lamezia, nel 2010, il centrodestra conquistò la maggioranza al primo turno ma al ballottaggio vinse il centrosinistra, che oggi governa grazie al premio di maggioranza». Opposta l'opinione del centrodestra: «Ancora una volta si preferiscono le chiacchiere da bar cercando di ingannare la cittadinanza», ribatte Lione, aggiungendo: «Quando un raggruppamento di liste al primo turno supera il 50,1% dei voti validi ai fini dell'elezione del sindaco, e noi abbiamo più del 52%, la ripartizione dei seggi viene determinata sulla base dei voti riportati al primo turno dalle liste che abbiano superato il 3% col metodo proporzionale. Lo dice la legge. Se al secondo turno le liste collegate al candidato eletto sindaco non hanno raggiunto il 60% dei seggi assegnati al comune e, di converso, un altro gruppo di liste ha già superato nel primo turno il 50% dei voti validi ai sindaci, i seggi restano assegnati secondo il metodo d'Hondt», ovvero col sistema proporzionale e senza premio di maggioranza. Certezze ed ufficialità emergeranno solo con la proclamazione del sindaco e del consiglio eletti, dopo il ballottaggio. Intanto resta spazio per le curiosità: tra i più votati l'uscente Luciano Gaetani (Udc), che coi suoi 338 voti supera finanche l'ex sindaco e consigliere regionale Gianluca Gallo (299). Da segnalare anche l'exploit del socialdemocratico Luigi Garofalo (213), dei centristi Elda Cosenza (261), Mario Guaragna (238) e Giuseppe Azzolino (231), del pidiellino Giuseppe Cerchiara (213). - 9 MAGGIO

PAPASSO SINDACO
MAGGIORANZA

Stefano Petrosino, Lino Notaristefano e uno tra Carmen Gaudiano e Giuseppe Santagada (Psi), Salvatore Tricoci e Antonio Martucci (Pd), Luigi Garofalo e Gennaro Greco (Psdi), Francesco Praino e Salvatore Guzzo (Per amore di Cassano), Francesco La Regina (Sel)
MINORANZA
Mimmo Lione, Luciano Gaetani e Gianluca Gallo (Udc), Giuseppe Cerchiara (Pdl), Fausto Corrado (Stabilità), Luigi Cosenza (Buongoverno).

LIONE SINDACO
MAGGIORANZA

Luciano Gaetani, Gianluca Gallo, Elda Cosenza, Mario Guaragna, Giuseppe Azzolino (Udc), Giuseppe Cerchiara, Vincenzo Pricoli (Pdl), Fausto Corrado e Nicola Leone (Stabilità), Luigi Cosenza (Buongoverno)
MINORANZA
Gianni Papasso e Stefano Petrosino (Psi), Salvatore Tricoci (Pd), Luigi Garofalo (Psdi), Francesco Praino (Per amore di Cassano), Francesco La Regina (Sel).
candidati    voti    %
MIMMO LIONE
4.804            43,80
       
GIANNI PAPASSO
4.307            39,26
       
IVAN IACOBINI
730              6,65
       
GIUSEPPE CIMINO
611              5,57
       
ROSELLA GAROFALO
516                4,70





Mundo si è insediato a Palazzo municipale Sposato, lo sfidante, potrebbe lasciare i banchi dell'opposizione già alla prima seduta del civico consesso
Rocco Gentile
TREBISACCE

«La storia siamo noi, e nessuno la può fermare», recitava uno striscione di colore rosso appeso sopra l'ingresso del Palazzo di città. I seguaci del nuovo sindaco l'hanno voluto accogliere con questo messaggio, che sa tanto di slogan. Franco Mundo, ieri mattina intorno alle 10, ha fatto il suo ingresso in Municipio.
Intanto il suo sfidante, lo sconfitto Pino Sposato, seppur non ufficialmente ha fatto sapere che al primo Consiglio si dimetterà dalla carica di consigliere comunale d'opposizione. Al suo posto, insieme agli eletti Corvino Rocchino Albino, dottore commercialista (339 voti di preferenza) e Cavallo Davide 334 consensi personali, avvocato, assessore uscente, coordinatore cittadino dell'Udc, entrerebbe Accoti Paolo Vincenzo, avvocato, che con i suoi 310 voti personali è risultato il primo dei non eletti.
L'imprenditore prestato alla politica, da quello che si è appreso, lascia ancor prima di iniziare. Aveva annunciato che se fosse stato eletto sindaco lo avrebbe fatto per una sola legislatura e poi non si sarebbe ricandidato. Le elezioni per "Trebisacce Futuro" lista civica appoggiata dall'intero centrodestra (Pdl, Udc, Fli e La Destra), sono andate male e Sposato ha deciso - almeno così pare, di interrompere la sua breve carriera politica.
Intanto Mundo festeggia e con lui l'intero centrosinistra che l'ha sostenuto ed appoggiato in questa splendida vittoria elettorale. Il neo sindaco, dopo la proclamazione, è stato accompagnato da una folla di sostenitori in Piazza della Repubblica e per la prima volta è salito al secondo piano del Municipio dove è ubicata la stanza del sindaco. Il nuovo inquilino del Palazzo di città è stato immortalato da centinaia di foto con i suoi sostenitori, tutti festanti e gioiosi. E non poteva essere diversamente, considerato la netta vittoria conseguita. C'erano tutti i consiglieri di maggioranza: Caterina Capraro, detta Katia, 285 voti, dottoressa in Economia aziendale vicina al Psi; Filippo Castrovillari, geologo, 310 voti; Saverio La Regina, 276 preferenze, tecnico-radiologo, pilastro del Pd, unico consigliere comunale uscente; Andrea Petta, avvocato, primo degli eletti con 465 voti; Giampiero Regino, 235 voti, geologo, fratello di Luciano, segretario sezionale del Pd; Caterina Violante, 228 consensi, dottoressa in Economia e commercio; Dino Vitola, 273 preferenze, indipendente manager televisivo.
Festa pure per i non eletti della lista vincente: Vincenzo Catera, 211 voti, carabiniere; Francesco Russo, 165 voti, geometra; Cataldo Laschera, 200 preferenze, commerciante. Poi i tanti supporters e soprattutto la famiglia del sindaco: la moglie Sara Ciminelli, il figlio Leonardo, la mamma Caterina, la sorella Divina, la suocera Maria Caruso, i cognati Piero Ciminelli, Leonardo Middonno e Angela Giacumbo accompagnata dal marito sindaco di Amendolara Antonello Ciminelli.
Da stamattina Mundo sarà già al lavoro, innanzitutto per ripulire la città e riorganizzare la raccolta dei rifiuti. Sarà questo il primo impegno, bonificare Trebisacce e dare respiro all'ambiente che è fonte di vita e ricchezza e va tutelato e salvaguardato da tutti. - 9 MAGGIO





Laghi prova l'impresa di riprendere Lo Polito Battaglia (N. Psi), Sancineto (Psi) e Di Gerio (Pd)tra i più votati assieme a Condemi (Pdl) e D'Atri (Udc)
Angelo Biscardi
CASTROVILLARI

Udc sugli scudi del candidato a sindaco Mimmo Lo Polito. È questo il dato rilevante dell'ultima fatica elettorale dei castrovillaresi. Un tour de force conclusosi ieri mattina. Più o meno intorno alle 7. I dati adesso sono quasi definitivi: Domenico Lo Polito passa al ballottaggio con 5.929 voti validi (44,16%); mentre Ferdinando Laghi, con 4.711 (35,09%) lo segue come un'ombra. L'obiettivo è quello di recuperare circa 10 punti di svantaggio. Una vera e propria impresa. Tutte da decifrare le possibili alleanze che potrebbero rianimare i "delusi" del centrodestra, vale a dire l'avvocato Mario Rosa (2.529 voti validi pari al 18,84%) ed il rappresentante di Forza Nuova, Vincenzo Ventura (258 voti validi pari al 1,92%). Tante le curiosità venute fuori dalle urne. Su tutte la conferma più attesa dal Nuovo Psi: Francesco Battaglia ha incassato 407 voti e la palma del più votato. Tra le note stonate c'è senza dubbio la probabile elezione di una sola donna in consiglio comunale. Si tratta dell'ex vice sindaco Anna De Gaio. Nel Pdl spiccano i risultati rilevanti di Francesco Condemi (225 voti) e Gerardo Bonifati (210). Non sono da buttare i numeri di Enzo Toricollo (147), così come non è da sottovalutare il buon exploit dell'ex assessore allo Sport della giunta Blaiotta, Filomena Ioele. Sono più o meno loro che si salvano da un naufragio di proporzioni bibliche che ha colpito il centrodestra ed il Partito Popolare Sicurezza e Difesa. Molto più complessa l'analisi del voto che accompagna il centrosinistra. Il più votato si trova nel Partito Socialista di Castrovillari. Il sindacalista Carletto Sancineto ha, coi suoi 300 voti sonanti, confermato l'ottimo risultato ottenuto al termine delle primarie. Al suo fianco spiccano i voti di Pasquale Russo (178) e Giovanna D'Ingianna (134). Il Pd è andato molto bene. Con 2.016 voti, infatti, è il primo partito a Castrovillari. Segue il Pdl (1.252 voti) ed il partito più sorprendente, soprattutto dopo i tumulti degli ultimi mesi cancellati nello scorso weekend dai giovani Dario D'Atri (212 voti), Eugenio Salerno (159) ad Angelo Loiacono (157). Facile intuire come i tre saranno tra i protagonisti della politica cittadina. Da rilevare il colpo di reni che Antonio Viceconte ha dato alla lista dei Progressisti (115 voti) e la forza conferita alla lista del Pd da Nicola Di Gerio (294), Piero Vico (212) e Lucio Rende (179). Tutto da decifrare - da parte della Commissione elettorale centrale - l'equilibrio ottenuto da Armando Garofalo e Giuseppe Russo (entrambi 165 preferenze). Sel non è andato malissimo. Anzi, il partito di Vendola ha fatto la sua parte. Perché Peppino Pignataro ha incassato un bel risultato: 226 voti validi. Nell'agguerrito team di Ferdinando Laghi spicca l'affermazione del dipietrista Francesco Dolce (224 voti) e quella di Marco Federico (119). Nella lista civica "Castrovillari Solidale" il primo posto del podio spetta al consigliere uscente Peppe Santagada (155 voti). Importante anche l'apporto fornito da Pino Angelastro (111) e da Giusy Aiello con 104. Onofrio Massarotti (lista civica "Città Viva) ha seminato lo scompiglio portando a casa 153 voti; mentre Aldo Foscaldi ha chiuso la sua sobria campagna elettorale con 161 voti validi. Curiosa la battaglia per la seconda piazza tra Antonio Iuvaro e Antonio D'Agostino (entrambi con 123 voti). Futuro e Libertà per l'Italia ha riportato in sella l'ex consigliere provinciale, Giuseppe Molino con 110 preferenze, seguito da Serafino Gallicchio (94) ed Armando Ceraudo (80). - 9 MAGGIO

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